Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 25 novembre 2017.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

Individuato l’elemento principale del circuito che regola la sete. La sensazione di sazietà per il cibo ha un suo equivalente nella soddisfazione del bisogno di fluidi che si esprime con la sete, ma le regioni cerebrali che assolvono questa importante funzione non sono ancora bene caratterizzate.

Philip J. Ryan e colleghi hanno accertato che neuroni esprimenti recettori per l’ossitocina nel nucleo parabranchiale (OxtrPBN) sono dei regolatori-chiave della sazietà per i fluidi. Gli esperimenti di attivazione chemogenetica degli OxtrPBN sopprimevano in modo drastico l’assunzione di fluido non-calorico, ma non riducevano l’assunzione di cibo dopo il digiuno o l’assunzione di sale dopo perdita salina. L’esperimento di inattivazione accresceva l’ingestione di sale dopo disidratazione e iniezione salina ipertonica. In condizioni fisiologiche i neuroni OxtrPBN erano attivati nello stato di sazietà per i fluidi e da iniezione salina ipertonica.

I ricercatori rilevano poi che i neuroni OxtrPBN sono direttamente innervati da neuroni rilascianti ossitocina del nucleo paraventricolare dell’ipotalamo, o ipotalamo paraventricolare (OxtPVH), che lievemente riducono l’assunzione di fluidi. Infine, è emerso che l’attivazione sperimentale dei neuroni nel nucleo del tratto solitario sostanzialmente sopprime l’assunzione di fluido e attiva i neuroni OxtrPBN.

I risultati di questo studio suggeriscono che i neuroni OxtrPBN funzionano come un nodo chiave nel circuito della sazietà da fluidi, che agisce riducendo l’assunzione idrica e/o salina per prevenire o attenuare ipervolemia e ipernatriemia. [Ryan P. J., et al. Nature Neuroscience 20, 1722-1733, 2017].

 

Il cortisolo trasmesso con il latte materno accresce la paura reattiva nelle figlie. Uno studio condotto all’Università di Turku in Finlandia ha rilevato che il principale ormone dello stress nella nostra specie, ossia il cortisolo, con la quota presente nel latte materno può condizionare la reazione alla paura sperimentalmente indotta nella prole. In particolare, si è rilevato un rapporto fra alte concentrazioni di cortisolo nel latte e un’accresciuta reazione di paura nelle bambine.

Nolvi e colleghi, che hanno condotto lo studio, leggono in questo risultato un sostegno all’ipotesi della “programmazione lactocrina” e riconoscono l’esistenza di una comunicazione alla prole attraverso la secrezione lattea di un’informazione vitale circa la qualità stressante dell’ambiente. Rimane rilevante, a nostro avviso, la limitazione dell’effetto al sesso femminile, che ci riporta ai contenuti dello studio recensito la scorsa settimana: Note e Notizie 18-11-17 La depressione della madre altera nelle bambine le connessioni fra amigdala corteccia e striato. [Cfr. Nolvi S., et al. Dev Sci. - AOP doi: 10.1111/desc.12625, 2017].

 

Scoperti i geni responsabili della vulnerabilità all’alcool del cervello del feto. È nozione consolidata che l’encefalo fetale è altamente vulnerabile all’esposizione all’alcool, ma poco si conosce dei meccanismi molecolari che causano gravi disabilità e deficit cognitivi. Zhu e colleghi hanno impiegato degli organoidi cerebrali per simulare l’organogenesi del cervello durante la gestazione, e hanno analizzato la conseguenza della loro esposizione all’alcool etilico. L’analisi del trascrittoma ha consentito loro di identificare come responsabili della vulnerabilità geni quali GSX2 e RSPO2 e una via di segnalazione come Hippo. Geni e vie individuati da Zhu e colleghi negli organoidi cerebrali non sono mai stati identificati in precedenza, sono dunque stati proposti online per la prima volta questo giovedì 23 novembre. [Cfr. Zhu Y., et al., Integr Biol (Camb). AOP – doi:10.1039/c7ib00105c, Nov. 23, 2017].

 

Omologie mentali tra i mammiferi: un nuovo modo per migliorare la conoscenza di specie a noi vicine. Il tradizionale approccio riduzionista e comportamentista allo studio neurobiologico degli animali si è spesso basato sul semplice rilievo di omologie quali la presenza di cinque tipi di recettori e vie cerebrali omologhe di analisi della percezione e di esecuzione del movimento, lasciando alla ricerca etologica e al giovane campo della psicologia animale lo sviluppo di modelli per comprenderne la psiche. Ben 25 anni di studio interdisciplinare consentono oggi a Kiley-Worthington di affermare che esistono ben nove omologie mentali che accomunano tutti i mammiferi: dal badare ai propri figli ad acquisire informazioni sul mondo attraverso l’apprendimento. In una rassegna appena pubblicata sono discusse nel dettaglio le omologie e si auspica in un prossimo futuro, mediante un approccio integrato mente-corpo, la comprensione dell’epistemologia individuale degli animali (la visione del mondo) nella sua realtà, senza forzature antropomorfiche, ma utilizzando un approccio simile a quello che abbiamo nello studio neuroscientifico della mente umana.  [Cfr. Kiley-Worthington M., Animals (Basel) 7 (12), pii: E87, doi: 10.3390/ani7120087, Nov. 23, 2017]

 

In un incontro dei soci di “Brain, Mind & Life – Italia” si è discusso dell’impatto affettivo e sociale delle neoplasie cerebrali in età pediatrica. La scarsa conoscenza del problema e la necessità di finanziamenti alla ricerca suggeriscono contatti con la “Fondazione Tommasino Bacciotti per lo studio, la cura, l’assistenza e l’informazione sui tumori cerebrali infantili”. Via Ontignano, 44 – 50061 Fiesole (FI) info@tommasino.org; www.tommasino.org . Tel/Fax 055 695047 Cell. 335 362203.

 

Notule

BM&L-25 novembre 2017

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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